VIOLANTE LA SANGUINARIA

VIOLANTE LA SANGUINARIA

 DI ENNIO PORCEDDU

 

La storia di Violante Carroz ha inizio nel momento in cui il padre Berengario muore nel (1470).. è l’inizio del suo dramma familiare perché è  sottoposta ad una rigida tutela da parte dello zio Nicolò Carroz d’ Arborea con il quale vive un secondo dramma. A 15 anni quando muore Dalmazzo, il suo primo marito.. Il 1470 non è un anno molto fortunata per la giovane Violante, anche se per la sua nobile discendenza è  nominata  contessa del castello di Quirra e contessa di Cagliari con sede nel castello di S. Michele ed un nuovo matrimonio con Filippo Castre Sol ( da cui ha due figli..Filippo e Giacomo) che la rende felice.

Nel mese di aprile del 1471, per la prima volta la giovane Violante entra nel castello di Cagliari, convinta di essere ben accolta dalla popolazione, ma non è così: i castellani non sopportano di essere guidate da una donna: I cittadini , nei suoi confronti diventano insolenti, e Vilante per fronteggiare quell’atteggiamento diventa dura tanto da guadagnarsi la fama di sanguinaria. In quel periodo, la giovane donna deve fare i conti con il destino e…con la morte che le porta via il suo secondo marito. Che la costringe a intraprendere una dura causa per la tutela dei figlio con la suocera.

A questo punto ,dopo un lungo viaggio in Spagna, chiede aiuto ai parenti spagnoli e dopo da

25 anni dopo rientra a Cagliari in compagnia del suo terzo marito Berengario. I suoi guai e le sue amarezze sembrano svanite, ama il destino è sempre in agguato e la colpisce duramente portandogli il primo figlio giacomo e subito dopo Filippo nel 1503.

La giovane Violante subisce con dolore questa tragedia,ma ben presto una nuova causa legale , contro di Carroz D’Arborea, suoi cugini, la riporta nella scena . Il motivo scatenante è uno strano avvenimento dopo la morte del suo tutore Nicolò Carroz D’Arborea nel 1504: durante la sepoltura nella chiesa di S. Francesco a Stampace (chiesa usata dai Carroz per le sepolture), la tomba del figlio Giacomo contiene gli addobbi con i colori del ramo Carroz d’Arborea. L’ira per la profanazione dei colori della sua casata costrinsero Violante ad un nuovo viaggio in Spagna per servirsi di nuovo dell’aiuto ricevuto in passato….ma questa volta, temendo un attentato contro di lei, scrive di proprio pugno un testamento che vede Guglielmo Raimondo Centelles, figlio della sua sorellastra Toda e di Luigi Centelles, suo unico erede universale…..indicando il suo luogo di sepoltura accanto alla tomba del figlio Giacomo,vicino all’altare nella chiesa di S .Francesco di Stampace.
Il destino ancora una volta  le da dei momenti di felicità…….
Nel 1508 Violante Carroz incontra e si innamora di un tale Berengario Batroz….l’amore è troppo forte e cerca di sciogliere il suo vincolo matrimoniale con l’attuale terzo marito (anche lui di nome Berengario)….a questo punto interviene il parroco di Quirra, Giovanni Castangia, suo confessore personale, cercando di dissuaderla e rifiutando di aiutarla. Per tutta risposta Violante lo fa catturare ,impiccare per tradimento, lasciando penzolare il suo corpo  per due settimane nella torre del castello di S. Michele di Cagliari a monito per la popolazione.
Con questo suo gesto arriva la scomunicata, dal parroco di Ales.

Violante vive nel rimorso del suo gesto… scrive un nuovo testamento annullando il precedente.

Tra il 1509 e il 1511, Violante muore, dopo aver vissuto nel rimorso

Gli storici parlano di una Violante Carroz che si era ritira tra le mura del castello di S. Michele a Cagliari, altri di essersi suicidata gettandosi dalla rupe del castello di Quirra. Altri ancora che si è buttata dalla finestra più alta del castello di Cagliari.

Per altri..e forse è l’ipotesi più attendibile, passò il resto dei suoi giorni nel convento di S.Francesco di Stampace,in una stanza sul lato destro rispetto all’ingresso di via Mameli in espiazione per il delitto commesso

Sulla storia di Violante Carroz sono state imbastite diverse ipotesi che col tempo sono diventate Leggenda. La leggenda di Violante la Sanguinaria.