AIDU DE TURDU UNA SANGUINOSA BATTAGLIA DEL MEDIOEVO IN SARDEGNA.

“AIDU DE TURDU”, UNA SANGUINOSA
BATTAGLIA DEL MEDIOEVO IN SARDEGNA
PUR SCONFIGGENDO I SARDI RIBELLI,
NON PORTO’ NESSUN BENEFICIO AI DORIA

di Ennio Porceddu

 La Battaglia che la storia della Sardegna ricorda è quella chiamata di Aidu de Turdu, combattuta nel mese di agosto del 1347 tra un esercito del Regno di Sardegna e Corsica e le armate dei Doria. Per arrestare i ribelli, le truppe attraversarono il Giudicato di Arborea di Mariano IV, allora tiepido alleato ma speranzoso che nessuno dei due eserciti riportasse la vittoria. Il giudice Mariano affiancò a questo buon nerbo di truppe un piccolo contingente di militi oristanesi, consigliando al Cervellon di evitare uno scontro diretto. Ma giunti nel passo di Aidu de Turdu, completamente circondati dagli uomini dei Doria, i Cervellon non cercarono di evitare il combattimento, ma ordinarono la carica, causando un massacro delle forze sotto il loro comando. Allo scontro intervenne anche il fratello del giudice, Giovanni d’Arborea, insieme con un’armata di 250 cavalieri e trecento balestrieri oristanesi, con la funzione di non cadere in un agguato. Per bloccare le truppe sarde, le varie famiglie dei Doria abbandonarono momentaneamente i loro conflitti interni e con l’ appoggio di Genova armarono un numeroso esercito guidato da Matteo, Nicolò, Giovanni e Antonio Doria. Trasgredendo gli accordi con gli arborensi, non appena i reparti avanzati presero contatto, i sardi furono sconsideratamente inviati all’attacco da Gherardo de Cervellon, non sapendo che ad aspettarli, ben nascosti e sistemati nella stretta gola c’erano i balestrieri genovesi. Da quel cruento scontro ne uscì vittorioso l’esercito dei Doria che sterminò le truppe nemiche. L’intervento arborensi fu decisivo per salvare i pochi aragonesi superstiti, tra i quali il viceré Don Guglielmo de Cervellon. Costui, ferito, quando ebbe la notizia della sorte che i suoi figli Gherardo e Monico perirono in battaglia insieme al nipote Ughetto de Cervellon, cessò di vivere. Poiché in quel periodo, in Sardegna imperversava la peste, approdata in Europa nel 1347, da quella vittoria i Genovesi non ebbero nessuna facilitazione. Qualche anno più tardi Mariano IV, alleato Aragonese ruppe gli indugi e agli inizi di settembre del 1353 la Corona de logu deliberava la guerra contro il Regno di Sardegna e Corsica.
Dove si trovava Aidu e Turdu?
La zona dove avvenne quella sanguinosa battaglia che la storia sarda ricorda come una delle più cruente de “aidu de turdu” o passo del tordo, era la denominazione di un valico di montagna, un passaggio obbligatorio costituito da una stretta gola. Alcuni ricercatori affermano che si tratta di una località ora appartenente al territorio comunale di Torralba, lungo l’asse viario bia Turresa – vecchia strada che conduceva alla città di Sassari (sostituita, nel 1822, con un percorso alquanto diverso, dalla Carlo Felice dell’Ingegner Carbonazzi). Detta strada, dopo Bonorva, passava ad est del castello di Roccaforte (Giave) per dirigersi verso la chiesa torralbese dello Spirito Santo e, quindi, al passo detto Aidu de Turdu. Per la sua natura di passo obbligato, il posto ben si adattava a un’imboscata.