LA CHIESA SAN FRANCESCO

LA CHIESA E IL MONASTERO DI STAMPACE RISALE AL  1275, NEL 1871  UN FULMINE SVETTO’ IL CAMPANILE E ANDO’ IN ROVINA DOPO POCHI ANNI.

 

LA CHIESA SAN FRANCESCO

 di Ennio Porceddu

Nella Cagliari di una volta voglio ricordare la chiesa di San Francesco di Stampace che era uno degli costruzioni medievali più splendidi della città. La sua costruzione risaliva all’anno 1275 Due atti d’archivio, attesta la cessione di quattro terreni ai minori conventuali nel 1275, La chiesa che per la sua antichità, per la sua architettura e per i preziosi dipinti. era segnalato come un panteon sardo da una commissione di dottissimi archeologi.  Con la delimitazione dei confini entro cui era possibile impiantarsi la loro nuova creazione nell’antico borgo di Stampace. Il complesso monastico, comprendente la chiesa, il chiostro, fu sviluppato a decorrere dal XV secolo. I tempio cristiano era con il progetto a croce latina, a una navata, e mostrava tratti romanici e gotico catalani. All’interno si trovavano alcune tra le più considerevoli opere d’arte dell’epoca: retabli dei fratelli Cavaro e numerosi altri dipinti, la maggior parte dei quali oggi sono custoditi nella Pinacoteca Nazionale di Cagliari.

Nel 1871, un fulmine smozza il campanile gotico della bellissima Chiesa di San  Francesco in Cagliari; chiesa che per la sua antichità, per la sua architettura e per i preziosi dipinti era segnalata per un panteon sardo da una commissione di dottissimi archeologi.  Prevalse però l’indifferenza di quelli che poco curanti delle glorie patrie amano che tutto vada in sfacelo e in rovina.   E di conseguenza andò in  rovina la notte dell’11  Gennaio  del  1875.

Al suo posto costruirono delle abitazioni. Contemporaneamente i locali del chiostro furono utilizzati dai carabinieri, che vi installarono la legione.

La struttura adesso si trova inglobata dalle abitazioni private nello storico quartiere di Stampace. L’area dell’antico convento di San Francesco, compresa fra il corso Vittorio Emanuele II e via Mameli. Il chiostro è l’unica struttura parzialmente superstite del aggregato monumentale, distrutto alla fine del XIX secolo.

Nel Corso Vittorio Emanuele II, a poche decine di metri, nel lato sinistro della strada, si trovano diversi locali al cui interno è possibile trovare resti della chiesa e del chiostro, visibili anche dal cortile interno, cui si può accedere da via Mameli. L’accesso al chiostro si praticava attraverso il presbiterio della chiesa. Nel lato prospiciente la via Mameli ne è visibile l’ala sud, anche se sopravvissuta per pochi metri, rispetto ai trentacinque complessivi. Dall’interno di alcuni locali commerciali e ristoranti lungo il Corso Vittorio Emanuele II, per esempio in un noto ristorante, se ne vedono alcune cappelle voltate a crociera e costolonata, con gemma pendula.