“ICHNUSA TERRA DI CONFINE” IL NUOVO LIBRO DI ENNIO PORCEDDU

“ICHNUSA TERRA DI CONFINE” IL NUOVO LIBRO DI ENNIO PORCEDDU

di Enrico Ricordi

La Sardegna, sebbene non presenti molte meraviglie artistiche, è però impregnata di avvenimenti che ne ha fatta un’importante terra di conquista

Fermo restando lo scopo cui s’ispira il mio lavoro, ho voluto dare, in sostanza, un libro non pedagogico, parlando anche di alcuni fatti, ma con contenuti sintetici e di facile consultazione.

“L’Importanza del recupero di una dimensione locale nello studio della storia – scrive Alberto Caocci – è ormai affermata dagli studiosi: Una chiesa, un castello, una lapide, le rovine di una città sono testimonianze che servono ad approfondire delle vicende storiche dei personaggi e delle tradizioni del territorio”.

La storia vera della Sardegna è quando la leggenda narra di un’immigrazione di genti libiche il cui Sardus avrebbe imposto il nome all’isola, la quale il popolo Cartaginese usò per la prima volta le armi contro i sardi.

Gli antichi ci hanno tramandato una grande immigrazione di popoli sardi o Shardana, abili navigatori di stirpe mediterranea. Certi studiosi hanno fatto risalire al XIV secolo av. Cr., associando che i Shardana si sarebbero sistemati lungo le coste ove avrebbero costruito le loro città. Non meno leggendaria appare la presenza di Iolao (secondo la narrazione di Diodoro, amico di Ercole.

Sempre secondo Diodoro, I fenici, dopo essersi arricchiti con i loro traffici commerciali in Oriente, avrebbero fondato colonie in Africa, Sicilia e Sardegna. Dei Fenici resta un’epigrafe rinvenuta a Nora e fatta risalire al periodo IX secolo av. Cr. Non si è certi quando si stabilirono nell’isola. Sappiamo però, che contribuirono a incrementare l’attività della pesca, del sale, dell’estrazione del minerale dal sottosuolo, della coltivazione delle olive e delle palme.

Parlo anche di Castello (Castrum Karalis), “cronaca di una domenica speciale” dove scrivo del teatro civico. Lo storico Giovanni Spano descrive che “ ha quattro ordini con 84 palchetti e il loggione; è ben decorato, e stuccato in oro. Vi si rappresenta l’opera in musica in due stagioni dell’autunno e del carnevale. Può contenere mille spettatori, compresa la platea…”

Inoltre, tra le altre cose, tratto della chiesa di Santa Caterina e San Giorgio, distrutta dai bombardamenti del 1943.

Poi c’è il mare di Chia, i giganti di Monte Prama, i falsi D’Arborea, l’Insurrezione sarda e tanto altro. Nella seconda parte parlo di alcuni personaggi, uomini e le donne di malaffare  (descritti molto bene dal canonico Francesco Liperi – Tolu nel suo libro dedicato a Osilo nel 1913)  o legati al banditismo sardo: una piaga che ci ha coinvolti anche per tutto il XX secolo.

Io spero che questo mio modesto lavoro non dedicato agli storici, possa soddisfare i lettori che vogliono conoscere la nostra gente e la nostra terra e quanto c’è di bello da visitare. Se così non fosse, me ne scuso anticipatamente e chiedo perdono.

IL LIBRO SI PUO’ ACQUISTARE SU “ILMIOLIBRO.IT”

ICHNUSA TERRA DI CONFINE/ENNIO PORCEDDU/ ILMIOLIBRO.IT”