L’ARTE DI GIOVANNI FARCI, PITTORE DECORATORE DEL xx SECOLO di Ennio Porceddu

 

Il magnetismo e la purezza dei colori che usa con spregiudicatezza, rende le sue opere originali e uniche nel mondo.

 

L’ARTE DI GIOVANNI FARCI

PITTORE DEL XX SECOLO

 

Il pittore, possiede una intensa fede di commossa religiosità che lo spinge a preferire inni di vita e a pulsare per la liberazione della schiavitù, per la protezione della natura, dell’umanità e per  la salvezza ecologica. Le sue opere sono esposte, non solo in Italia ma anche all’estero. 

 

l'arte di G. Farci. Proprietà privata.
l’arte di G. Farci. Proprietà privata.

DI ENNIO PORCEDDU

 

La “Grande Enciclopedia della Sardegna” edita da la Nuova Sardegna, colloca Giovanni Farci come “Pittore e decoratore del XX secolo specializzato nei murales e nei quadri di grandi proporzioni di sicuro effetto scenografico. I suoi murales si trovano all’Aeroporto di Elmas, a Jerzu, a Gestori, e in altri centri della Sardegna: Molto noti anche i pannelli per la chiesa parrocchiale di Santa Maria La Palma.”

Cristo (proprietà priv.)
Madonna (proprietà priv.)

Giovanni Farci che, con la sua arte non si è mai concesso al guadagno e alla celebrità, è molto familiare agli intenditori d’arte grazie alle sue numerosissime mostre che lo hanno visto protagonista non solo in Italia, ma anche all’estero.

Il pittore cagliaritano, di cui abbiamo parlato lo scorso anno in un altro servizio, ha iniziato la sua arte riprendendo la quotidianità dei contadini dentro il loro habitat con grande sincerità e nobiltà nelle forme e nei contenuti che magicamente si materializzano nelle sue tele.

Certamente – scrive Paolo Vivacchio in una recensione – non ha avuto “mecenati”, eppure le sue opere a volte influenzate dalla conoscenza e dal rispetto che lui prova per i grandi del passato, spesso sono oggetto d’ammirazione e già guardate con interesse dai collezionisti”.

L’uomo e pastore anche se non ha gregge, anche se la terra non ha erba.

L’uomo è grande anche quando possiede il bene che la terra gli dà e accoglie alla sua ricca tavola improvvisata di pietre, come nell’Ultima Cena, dodici commensali per assaporare i frutti che la terra offre.

Egli è generoso, lo è sempre stato, e ama dispensare ogni suo bene per amore, anche se poi si accorge che il giuda “pastore di pecore”, volge il suo sguardo verso i campanili di ferro fumanti che inquinano l’aria e minano la salute degli uomini.

Murales  di Giovanni Farci a San Sperate

farci murales

 

 

 

paesaggi che circondano i personaggi dell’artista cagliaritano, spesso sono brulli e le montagne si stagliano come rocche dominanti in un gigantesco palcoscenico di silenziosa sofferenza che traspare dentro i colori gialli e azzurri che contrastano fortemente lo spazio circostante, snaturato nella sua costruzione, e che si disgrega attraverso la frantumazione delle condizioni di veduta.

Ora invece, si materializzano in figure celestiali sacre, per ricordarci di una storia, la più originale del mondo, che non avrà mai fine.

Le tavolozze, i murales di San Sperate, le icone che viaggiano in molti paesi del mondo, sono messaggi di pace e d’amore che s’innalzano d’emozionante spiritualità.

A Chi, nel 1986, lo apostrofava come un pittore di provincia, Giovanni Farci, con tutta la sua calma e saggezza rispondeva. “Essere provinciali non significa relegare la Sardegna  a colonia. Io sono sardo e opero in questa terra, perciò dipingo tutto quello che è vivo e reale. Inoltre, “pastore” non vuol dire solo “pastore di pecore”, ma vuol dire anche “pastore di anime”.”

E’ stata la volta, della sua pittura – scrive Giovannino Porcu – coltivata con passione fin dagli anni dell’adolescenza, dopo i timidi approcci da scolaretto, quando amava disegnare per puro divertimento, sempre per quell’inclinazione del suo spirito che lo portava con pari intensità verso la musica, il canto e le arti figurative”

Le tavolozze di Giovanni Farci, sono la trasposizione poetica della parabola dei sardi e della parte migliore di loro.

Un ramo d’olivo, l’anfora che è innalzata verso il cielo, la colomba che cerca di spiccare il volo, sono la speranza per un domani migliore.

Giovanni Farci, cagliaritano, autodidatta, nasce da una famiglia d’artisti. Il padre era un grande poeta di cui è ancora attuale la traccia dialettale.

E’ stata la famiglia la sua grande scuola. La famiglia che non l’ha mai abbandonato anche nella sua arte pittorica.

La famiglia, è “sacra” nella sua interezza e Giovanni Farci, possiede una nutrita fede d’appassionata religiosità che lo spinge a prediligere inni di vita e a palpitare per la liberazione della schiavitù, per la difesa della natura, dell’umanità e la salvezza ecologica.

Nel suo lavoro, il pittore, impegna tutte le sue forze e l’anima, trasmettendo al pubblico il suo entusiasmo, grazie al suo estro pittorico,suggesti, immediato e di facile decifrazione.

Il magnetismo e la purezza dei colori che usa con spregiudicatezza, rende le sue opere originali e uniche nel mondo. Il che, non è poco.

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