LA LEGGE NON AMMETTE IGNORANZA NEPPURE IL 3 DI MAGGIO 2020

LA LEGGE NON AMMETTE IGNORANZA NEPPURE IL 3 MAGGIO

 di Ennio Porceddu

ORE 10,30 SULLA  STATALE 195. AD UN POSTO DI BLOCCO

“Alt, dove sta andando?”

-Sto andando dove vado solitamente da tantissimi anni.

“Eh…  sarebbe? Lei non può andare”.

  • Perché non posso andare? Ci vado da tantissimi anni.

“ Perché lo ha detto il presidente Conte. Noi delle forze dell’ordine dobbiamo essere infres…infless..

Si aggiunge un’altra voce.

“Maresciallo lei vuol dire – inflessibile”.

“Brigadiere, stia zitto. Lo stavo dicendo da me, quella parola. Insomma signor come si chiama, il signor Conte l’ha detto chiaro. Ci vogliono dei motivi chiari per andare da una città all’alta o un  paese all’altro,

Per esempio, mi dica: Lei chi è, ha i documenti?”

– Beh … veramente non ho i documenti, me li hanno bruciati tanto  tempo fa.

“Quindi lei mi sta dicendo che non ha i documenti. Mi dica almeno come si chiama.

-Tutti mi chiamano Efis, per  gli amici Efisineddu.

“Quale il suo cognome?”

“Tutti mi chiamano Elia”

“ Mi dica dove è nato”.

-Sono nato a Antiochia.

“Dov’è questo paese nel sassarese?”

-No in Africa.

Ah1 allora lei è un clandestino. Come è arrivato in Sardegna con il barcone o con il gommone?

-Veramente sono arrivato con una coletta, tanto tempo fa.

Si sente una seconda voce,

-Maresciallo, è senz’altro un clandestino.

“Stia zitto brigadiere.  Lei perché non porta la mascherina e i guanti?”

-Beh…veramente.

“Beh veramente un corno, lo sa caro signor clandestino africano che non si può uscire di casa senza i guanti e la mascherina. Lo sa lei?

– Beh…veramente.

“Ah ma lei insiste, lei è un insistitore”.

Il brigadiere interviene.

-Signor maresciallo non si dice insistitore, è sbagliato, non è italiano.

“Lei stia zitto brigadiere, si occupi dei casi suoi”

“Allora torniamo a noi. Mi racconti come è arrivato qui?”

-Stamattina sono venuti a prendermi dei signori e mi hanno fatto salire sul furgoncino e mi hanno raccomandato di non muovermi, altrimenti mi succede come l’altra volta che mi faccio male a un dito della mano destra.

“Ah! C’è stata anche un’altra volta, Mi dica quando è stato ieri, l’altro giorno, forse quando noi delle forze dell’ordine siamo andati a pranzo, perché lo sa caro signore, anche noi mangiamo”.

– No! E’ stato nel ’43, quando mi hanno fatto salire in un furgoncino del latte.

“Ah! Quindi ha trasportato del latte senza pagare l’iva.

A questo punto interviene il brigadiere.

-Maresciallo, forse ho capito chi è il signore. E’ un Santo.

“Può essere un sant’uomo, ma si deve anche lui attenere ai decreti del presidente Conte. E poi, brigadiere si faccia gli affari suoi. Devo multarlo, perché uscire di casa senza documenti, e senza l’autocertificazione è un reato”.

– Maresciallo ma lui è un Santo e di questi decreti terreni non ne sa nulla.

“Peggio per lui,la legge non ammette ignoranza”:

-Maresciallo lui è Sant’Efisio più amati dai sardi.

“Allora la cosa prende un’altra piega. Brigadiere perché non me lo ha detto subito che era Sant’Efisio?”

-Maresciallo  io…

“Stia zitto brigadiere. Come al solito non capisce mai niente”.

Il maresciallo si rivolge al Santo.

“Mi scusi eccellenza, il brigadiere non capisce mai nulla. Domani lo faccio degradare a brigadiere semplice. Può andare. Buona passeggiata e buon ritorno. Mi saluti il mare di Nora”.