I GIGANTI DI MONT’E PRAMA A CAGLIARI E CABRAS di Ennio Porceddu

Domenica, in occasione di Musei Aperti. migliaia di turisti hanno visitato le statue arcaiche al Museo Archeologico Nazionale di Cagliari.

 I GIGANTI

DI MONT’E PRAMA

 Le uniche statue che il mondo nuragico ci ha restituito,in mostra, nel Museo Archeologico Nazionale di Cagliari e nel Museo Civico di Cabras, insieme ai modelli di nuraghi e betili, ritrovati nello nel Sinis, 1974.

Le statue millenarie al Museo Archeologico Nazionale di Cagliari
Le statue millenarie al Museo Archeologico Nazionale di Cagliari

 di Ennio Porceddu

 Domenica moltissimi turisti e amanti della cultura nuragica dell’Isola, in occasione dei Monumenti Aperti (con ingresso gratuito ogni prima domenica del mese), si sono accalcati al Museo Archeologico Nazionale di Cagliari per vedere le statue di Mont’e Prama, meglio conosciute come i “Giganti di Mont’e Prama” e che risalgono al periodo nuragico, forse il decimo o all’ottavo secolo avanti Cristo.DSCN0403

E dal mese di marzo di quest’anno sia Cagliari, sia il Museo Civico di Cabras espone al pubblico queste opere d’arte arcaiche, restaurate e ricomposte. La Mostra riserva al visitatore diverse sorprese come un sistema multimediale innovativo creato in collaborazione con il CRS4 che consente la visualizzazione particolareggiata a grandezza naturale delle statue e dei modelli di nuraghe restaurati. I primi frammenti sono nati vicino Oristano nel 1974 con le arature profonde, mentre gli scavi più significativi per capire che qualcosa di importante stava emergendo dopo millenni, risalgono al 1975, 1977 e 1979, con ulteriori frammenti, che per decenni sono stati esposti al Museo Archeologico Nazionale di Cagliari e ora possiamo ammirarli alla Cittadella dei Musei di Cagliari e al  Museo Civico “Giovanni Marongiu” di Cabras. Custodi di una necropoli, unici nel loro genere, questi fragili giganti di arenaria solo ora dopo anni di restauri si possono ammirare in tutta la loro bellezza.DSCN0412 Sono 38 elementi quelli, per ora ricomposti ora inclusi alcuni modelli di tombe nuragiche. Gli scavi attuati evidenziarono che le sculture erano state distrutte (fatte a pezzi dai cartaginesi che conquistarono la zona e costruirono la città di Tharros) e ammucchiate in epoca punica sopra una particolare necropoli nuragica.Le sculture umane rappresentano guerrieri, arcieri e pugilatori, gli archeologi pensano che la loro funzione fosse di statue funerarie che, evidentemente, dovevano rappresentare i defunti o quasi certamente. Dei personaggi idealizzati del passato che davano lustro alla tribù e alla famiglia di questi personaggi seppelliti nelle tombe di Mont’e Prama. I loculi erano pozzetti singoli con lo scheletro rannicchiato e, riuniti in gruppi ben circoscritti e sistemati in una lunga fila. Una particolarità di queste tombe, erano prive di corredo: in una di esse hanno trovato elementi di una collana e dei pendenti di bronzo, un vago in cristallo di rocca e uno scarabeo “di produzione orientale in steatite con tracce d’invetriatura verde”. DSCN0413Questi elementi sono sicuramente attribuibili all’Età del Ferro e quindi al periodo nuragico (tra il 930 e il 730 avanti Cristo). A causa della ristrettezza dello scavo, se ne ignora l’originaria disposizione delle statue rispetto ai loculi. Secondo l’archeologo Alessandro Usai, “per capire meglio la funzione di ogni statua sono accostati ai bronzetti nuragici di cui abbiamo moltissimi esemplari”. L’operazione di riconoscimento e ricongiunzione dei frammenti, eseguiti tra il 2007 e il 2011, a Sassari, nel Centro di Restauro di Li Punti, ha permesso la parziale ricomposizione di 24 statue  in calcare , 12 modelli di nuraghe e almeno 13 betili troncoconici. Molte le polemiche che hanno circondato il restauro, sia perché iniziato solo in questo secolo, sia perché le statue sono e resteranno esposte un po’ a Cagliari un po’ a Cabras.Per i giganti di Mont’e Prama il mistero magnetico rimane intatto. Questi monoliti sono tagliati in una pietra sola a tutto tondo di arenaria, dal lavoro sapiente di artigiani: si sa che l’arenaria tende a sbriciolarsi con facilità.

Anche lo scudo – ha affermato l’archeologo Usai – portato sopra la testa dai pugilatori è ricavato dallo stesso blocco di pietra” dice Usai, e tale pietra veniva cavata da un luogo non vicinissimo alla necropoli dove le statue si trovavano e quindi veniva trasportata per alcuni chilometri fino alla necropoli“. Questa delle statue di Mont’e Prama sono un esempio di arte arcaica verosimile ad altro popolo del Mediterraneo, per qui tempi, molto comune e diffusissima. eeeGli occhi sbarrati, gli occhi a cerchietti concentrici sono una rappresentazione che trova grandissimi confronti in tutto il Mediterraneo a quell’epoca come modo di rappresentare la figura umana, il viso umano, così gli occhi, il naso, le sopracciglia, la bocca con questi tratti netti e rigidi. E’ chiaro che è uno stile che voleva anche impressionare lo spettatore. Per loro era più normale rappresentare degli individui con quelle particolarità, noi, al contrario siamo molto impressionati da questa cosa irreale.

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