QUANDO, DOPO IL SUCCESSO DEL “3° CONCORSO VOCI NUOVE DI CAGLIARI”, PARTECIPAI AL “FESTIVAL DI NATALE 1965 DI TORINO”.

QUANDO, DOPO IL SUCCESSO DEL “3° CONCORSO VOCI NUOVE DI CAGLIARI”, PARTECIPAI AL “FESTIVAL DI NATALE 1965 DI TORINO”.

 

Di Ennio Porceddu

 

Finita l’esperienza militare a Napoli, tornato a Cagliari, continuai a scrivere canzoni. Nel mese di novembre organizzai la terza edizione del concorso voci nuove “Coppa San Eusebio”. La manifestazione ebbe luogo presso il salone concerti dell’Hotel Enalc (poi, sede dei corsi regionali).

I partecipanti furono tanti e provenivano principalmente dalla provincia di Cagliari. Tra questi c’era Miriam Sanna, Antonio Palmiotto che sorprendendo tutti si classificò al primo posto. Accompagnava i partecipanti, il gruppo cagliaritano I Marines, con Sandro D’Amico alla chitarra solista e voce, Jose Caddeo alle tastiere, Sergio Molinari alla chitarra ritmica, Giorgio Carta al basso e Paolo Liggi alla batteria.

In qualità di ospiti d’onore presero parte il maestro Armando Sciascia, direttore d’orchestra, direttore artistico e proprietario della casa discografica Vedette Records di Milano, e il cantante isolano Vittorio Laconi, molto noto per le sue canzoni in dialetto cagliaritano.

Il concorso canoro, sorprendendo tutti, ebbe un successo inaspettato. Ne parlarono ampiamente e positivamente tutti i giornali specializzati del momento: da “Musica e Dischi” di Milano al “Gazzettino di Benevento”, da “Mondomusica” di Agrigento a “L’Aquilone” di Benevento, da “Pentagramma” di Roma a “Il Pungolo verde” al “Gazzettino” sempre di Benevento.

L’eco della manifestazione arrivò anche all’estero – ai piani alti di Radio Espagnola. Un giorno arrivò una lettera firmata dal direttore generale Iglesias, che voleva sapere come fare per far partecipare il figlio, Julio, (già famoso calciatore del Real Madrid e aspirante cantante) al concorso voci nuove di Cagliari. Naturalmente la candidatura non fu accolta perchè, spiegai nella risposta, che la rassegna  non era in grado di ospitare candidati dall’estero. Specificando inoltre, che nonostante l’eco riservato dai giornali, la manifestazione restava pur sempre nell’ambito regionale della Sardegna.

Alcuni anni dopo, com’è noto, il giovane cantante Julio Iglesias spiccò il volò e si impose nelle classifiche di tutto il mondo con le sue canzoni.

Un mese dopo, siamo a fine dicembre, partivo per Torino, con me c’era il gruppo I Marines e la canterina Miriam Sanna che al terzo festival nazionale di Natale 1965 doveva presentare “Ti saluto Turin”, una canzone che avevo composto per l’occasione.

Ad accompagnare Miriam c’era anche la mamma, signora Doretta Sanna.

Il viaggio verso la città piemontese fu abbastanza movimentato. Da Cagliari prendemmo il traghetto della Tirrena per Genova. A bordo della nave, quella sera, i ragazzi del gruppo non mancarono di improvvisare un piccolo concerto con le chitarre.

La mattina, quando arrivammo nel Porto di Genova trovammo, il signor Neri, un funzionario dell’AGIP e caro amico del padre di Miriam ad attenderci con la sua auto. Ci invitò a pranzo. Lui non mangiò, ma bevve solo del consumè perchè – disse – “stasera devo andare a un matrimonio” e quindi doveva tenersi leggero. La cosa ci sembrò alquanto buffa, ma riuscimmo a trattenerci dal ridere. L’amico era, insomma, quel che si dice un genovese in tutti i sensi.

Subito dopo partimmo in treno verso Torino.

Quando arrivammo, scendendo dal treno, ci rendemmo conto che la città era avvolta dalla nebbia, piovigginava e faceva molto freddo.

Decidemmo di andare subito in albergo per depositare i bagagli e darci una rinfrescata prima di recarci al Salone Hollywood Dance dove doveva aver luogo la manifestazione canora.

L’albergo non era un gran che, anche se i proprietari erano molto gentili: era poco riscaldato e i letti invece delle coperte avevano spessi piumoni imbottiti di lana, e quando t’infilavi, ti riscaldavi subito.

Per il bagno dovevi uscire dalla stanza. In camera, invece c’era un catino smaltato sistemato su dei treppiedi, una brocca dello stesso materiale pieno d’acqua e degli asciugamani: serviva per lavarci la mattina e per  non impegnare molto il bagno.

La manifestazione durò tre giorni, dal 21 al 23 dicembre, con la partecipazione dell’orchestra Bevione diretto dal maestro e compositore Turi Golino. Ospite d’onore il gruppo “I Camaleonti” che avevano appena inciso la loro prima canzone “Sha-la-la-la”, un pezzo che dopo qualche tempo divenne un successo nazionale. Ricordo che il cantante del gruppo torinese, Ricky Maiocchi, nei momenti di pausa girava tra il pubblico per vendere il loro disco. Il costo, lo rammento benissimo, era di lire cinquecento la copia.

Il cantante de I Camaleonti morì alcuni anni dopo.

Durante il festival, i “Marines”, oltre ad accompagnare Miriam si prodigarono in  alcune canzoni del loro repertorio con un certo successo.

La canzone “Ti saluto Turin”, dedicata da me, furbescamente, agli abitanti di quella splendida città, e inviata al sindaco della città di Torino, si classificò terza.

 

TI SALUTO TURIN

(testo e musica di ennio porceddu)

 

Se parlano di me,

la gente sa che sono piccola.

Se chiedono di me,

la mia risposta è questa qui.

Sono piccola, piccola così, un po’ fragile,

fragile perchè,

vengo da molto lontano,

vengo da una isoletta,

dove la gente è corretta,

ha per dote la sincerità.

Ora saluto un po’ tutti,

voi che siete sinceri,

un bel saluto a Torino,

che m’appare più bella stasera.

Ti saluto Turin,

io ti voglio un po’ ben…

ti ricordo così,

con mille luci…

ecc…

(E. Porceddu).

 

Tra gli autori e compositori partecipanti al festival, lo voglio ricordare, perchè degno di nota,  c’erano: Mateicich, Prestigiacomo, Tarantino, Palma, Salvay Minetti, Fiume, Biondi, ecc).

Per l’occasione, la formazione dei Marines,  comprendeva Sandro D’Amico alla chitarra, Paolo Liggi alla batteria, Jose Caddeo alle tastiere, Giorgio Carta alla chitarra e voce solista, Sergio Molinari alla chitarra ritmica.

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